Accesso civico generalizzato e accesso tradizionale nei contratti della P.A.

accesso-civico-generalizzatoLa documentazione inerente alla fase successiva alla stipulazione del contratto (esecuzione del contratto) può costituire oggetto di accesso civico generalizzato, fermi restando i limiti di legge a tutela di specifici interessi protetti dall’ordinamento. Un’istanza rigettata per assenza di “interesse” ex art. 22 legge n. 241 del 1990, ben può essere, in ipotesi, accolta in sede di accesso civico generalizzato.
L’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato con sentenza n. 10 del 2.4.2020 (n. 45 del 14.4.2020), quanto alle modalità dell’esercizio del diritto d’accesso, ha affermato, su un piano più generale, l’obbligo della pubblica amministrazione di esaminare integralmente l’istanza anche quando essa abbia un contenuto generico ovvero richiami, in via cumulativa, le predette due modalità di accesso, ad eccezione dei casi nei quali il richiedente abbia espressamente fatto riferimento all’art. 22 ss. l. n. 241 del 1990; in tale ultimo caso l’esame deve essere limitato ai presupposti indicati da tale disposizione.
Clicca qui per leggere il principio di diritto.

Decreto Liquidità e finanziamenti – manuale operativo

covid-19 decreto liquiditàIeri 21 aprile 2020 è stato diramato il manuale operativo predisposto dall’ABI – Associazione Bancaria Italiana, di concerto con SACE, per il rilascio delle garanzie dello Stato sui finanziamenti concessi dalle banche ai sensi dell’art. 1 del decreto legge 8 aprile 2020 n. 23 (c.d. decreto Liquidità).
Scarica qui il testo del manuale operativo ABI e del decreto liquidità.

Covid-19: fase 2

covid-19 fase 2Sono in corso le attività per l’avvio della c.d. fase 2.
In questa sezione è possibile scaricare l’Informativa del Presidente del Consiglio dei Ministri alle Camere svoltasi oggi, 21 aprile, e la Nota dell’Ufficio parlamentare di bilancio sulla congiuntura – aprile 2020.
A completamento, risulta utile anche la tabella di riepilogo delle classi di rischio e aggregazione sociale messa a disposizione della task force presieduta da Vittorio Colao per l’elaborazione del piano di graduale uscita dal lockdown.
La lista delle attività è stata stilata dividendo i settori produttivi in vari colori che vanno dal verde (rischio basso) fino al rosso (rischio alto).

Covid-19 – Vademecum per la tutela dei lavoratori

check list covid tutela lavoroLa Regione Liguria ha redatto una utilissima check list di autocontrollo ai fini della tutela dei lavoratori sui luoghi di lavoro.
Il documento – certamente utile su tutto il territorio nazionale in vista della c.d. fase 2 – è stato redatto con l’obiettivo di fornire informazioni e stimolare l’autovalutazione del Datore di Lavoro nel rispetto delle specifiche caratteristiche dell’attività svolta, tenuto conto del Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro del 14 Marzo 2020, sottoscritto su invito del Presidente del Consiglio dei Ministri, del Ministro dell’Economia, del Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, del Ministro dello Sviluppo Economico e del Ministro della Salute, che hanno promosso l’incontro tra le parti sociali, in attuazione della misura, contenuta nell’art. 1 c. 1 n. 9 del D.P.C.M. 11.03.2020. Lo stesso è perciò riferibile ad attività produttive e attività professionali.
Scarica qui:
– la check list di autocontrollo;
– le norme, circolari e ordinanze pubblicate sul sito del Ministero della Salute;
– il Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro del 14 Marzo 2020.

Vigilanza del proprietario della strada sui terreni dei privati

albero in strada obbligo vigilanza enteL’ente proprietario di una strada aperta al pubblico transito, benché non abbia la custodia dei fondi privati che la fiancheggiano e, quindi, non sia tenuto alla loro manutenzione, ha l’obbligo di vigilare affinché dagli stessi non sorgano situazioni di pericolo per gli utenti della strada, nonché – ove, invece, esse si verifichino – quello di attivarsi per rimuoverle o farle rimuovere, sicché è in colpa, ai sensi del combinato disposto dell’art. 1176 c.c., comma 2 e art. 2043 c.c., qualora, pur potendosi avvedere con l’ordinaria diligenza della situazione di pericolo, non l’abbia innanzitutto segnalata ai proprietari del fondo, né abbia adottato altri provvedimenti cautelativi, ivi compresa la chiusura della strada alla circolazione.
Infatti, in tema di circolazione stradale è dovere primario dell’ente proprietario della strada (e dell’Anas, in relazione alle strade e autostrade che le sono affidate e in relazione alle quali esercita i diritti e i poteri attribuiti all’ente proprietario) garantirne la sicurezza mediante l’adozione delle opere e dei provvedimenti necessari. Ne consegue che sussiste la responsabilità di detto ente in relazione agli eventi lesivi occorsi ai fruitori del tratto stradale da controllare, anche nei casi in cui l’evento lesivo trova origine nella cattiva o omessa manutenzione dei terreni laterali alla strada, ancorché appartenenti a privati, atteso che è comunque obbligo dell’ente verificare che lo stato dei luoghi consenta la circolazione dei veicoli e dei pedoni in totale sicurezza.
Questo è quanto ha stabilito la Corte di Cassazione, sez. III civile, con l’ordinanza 9 marzo 2020, n. 6651 (scarica l’ordinanza integrale).