Entra in vigore il d.lgs. 216/2017, più volte rinviato, sulla riforma delle intercettazioni.
Le nuove norme si applicheranno ai procedimenti iscritti dopo il 31 agosto 2020.
La novità più rilevante è quella della legittimazione dei c.d. trojan horse, ossia l’inserimento di un captatore informatico su un dispositivo elettronico portatile. A tal fine possono essere impiegati solo programmi conformi ai requisiti tecnici stabiliti con decreto del Ministro della Giustizia. Il verbale delle operazioni deve indicare il tipo di programma impiegato e, se possibile, i luoghi in cui si svolgono le comunicazioni o conversazioni.
Le comunicazioni intercettate devono essere trasferite esclusivamente nell’archivio digitale, e durante il trasferimento dei dati deve essere garantito il controllo costante di integrità che assicuri l’integrale corrispondenza tra quanto intercettato, registrato e trasmesso.
Al termine delle operazioni il captatore deve essere disattivato con modalità tali da renderlo inidoneo a successivi utilizzi.
Il Pm deve dare indicazioni e vigilare affinché nei verbali non siano riportate espressioni lesive della reputazione delle persone o riguardanti dati sensibili, salvo che si tratti di intercettazioni rilevanti ai fini delle indagini.
Dopo il deposito delle intercettazioni, ai difensori dell’imputato deve essere immediatamente dato avviso che, entro il termine fissato dal Pm, per via telematica hanno facoltà di esaminare gli atti e ascoltare le registrazioni o di prendere cognizione dei flussi di comunicazioni informatiche o telematiche.
Questo è sicuramente il profilo attualmente più problematico in quanto le procure dovranno allestire un numero idoneo di postazioni di ascolto.
Clicca qui per leggere il testo integrale del decreto.
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Applicazione tracciamento anti-contagio e rinvio della riforma intercettazioni
Nella giornata di ieri il Consiglio dei Ministri ha approvato un Decreto Legge con cui all’art. 6 ha introdotto l’istituzione di “una piattaforma per il tracciamento dei contatti stretti tra i soggetti che installino, su base volontaria, un’apposita applicazione per dispositivi di telefonia mobile” che sia “complementare rispetto alle ordinarie modalità già in uso da parte del Servizio sanitario nazionale”.
E’ stato stabilito che il Ministero adotterà misure tecniche e organizzative idonee a garantire un livello di sicurezza adeguato ai rischi elevati per i diritti e le libertà degli interessati, sentito il Garante per la protezione dei dati personali, assicurando, in particolare:
– l’adozione di misure di sicurezza in tema di dati personali;
– l’obbligo di preventiva informativa chiara e trasparente;
– l’utilizzo dei dati per la sola finalità di evitare contatti con utenti positivi e assicurare assistenza sanitaria;
– l’anonimizzazione e pseudonimizzazione dei dati, con esclusione della geo-localizzazione dei singoli utenti;
– la riservatezza, l’integrità, la disponibilità e la resilienza dei sistemi e dei servizi di trattamento nonché misure adeguate ad evitare il rischio di reidentificazione degli interessati cui si riferiscono i dati pseudonimizzati oggetto di trattamento;
– conservazione per la sola durata stabilita dal Ministero della salute, con cancellazione automatica alla scadenza;
– divieto di utilizzo per finalità diverse, salvo l’utilizzo in forma aggregata e anonima;
– garanzia dei diritti fondamentali dei soggetti interessati in caso di mancato utilizzo dell’applicazione;
– la realizzazione della piattaforma con infrastrutture sul territorio nazionale e gestione da parte di enti pubblici o a partecipazione pubblica;
– l’interruzione dell’utilizzo della piattaforma e di ogni trattamento dei dati alla cessazione dello stato di emergenza e comunque non oltre il 31 dicembre 2020, con cancellazione o anonimizzazione dei dati a tale data.
Il medesimo Decreto ha anche, tra l’altro, stabilito che la nuova normativa in materia di intercettazioni si applicherà ai procedimenti penali iscritti successivamente al 31 agosto 2020, anziché, come attualmente previsto, a quelli iscritti dopo il 30 aprile 2020.
Scarica qui il comunicato stampa del Governo e il testo del decreto.
Riforma intercettazioni: le osservazioni dell’Unione Camere Penali
Il decreto legge 30.12.2019 n. 161 in materia di intercettazioni è stato convertito in legge con modificazioni.
In questa sezione è possibile scaricare:
– la relazione del Servizio Studi della Camera dei Deputati (in cui è possibile leggere il testo del decreto legge);
– le osservazioni della Giunta dell’Unione delle Camere Penali.