Genitore no-vax: possibile sospensione della capacità genitoriale

vaccino minoreIl Tribunale di Monza, con provvedimento del 22.7.2021, emesso a seguito di ricorso ex art. 709 ter c.p.c. proposto dalla madre di un minore quindicenne, per dirimere il contrasto di vedute nell’esercizio della potestà genitoriale con l’ex marito che negava il consenso alla vaccinazione anti Covid.-19 del figlio, ha dichiarato che qualora vi sia disaccordo tra i genitori sulla somministrazione del predetto vaccino al figlio minore, il giudice può sospendere temporaneamente la capacità genitoriale del coniuge dissenziente in presenza delle seguenti condizioni: 1) dati oggettivi sulla gravità e sulla diffusione del virus; 2) efficacia del vaccino sulla base di dati scientifici univoci.

Il Tribunale di Monza, invocando un concreto pericolo per la salute del minore, e tenuto conto del giudizio di efficacia della comunità scientifica sui vaccini, ha autorizzato l’inoculazione del vaccino anti covid-19 con ciò di fatto sospendendo temporaneamente la responsabilità del genitore dissenziente.

Nel caso in questione, inoltre l’opposizione del padre interveniva nonostante la volontà espressa del figlio quindicenne a sottoporsi alla vaccinazione.

Il giudice ha valutato anche la volontà del figlio minorenne ai sensi dell’ art. 3, legge n. 219/2017 in quanto il consenso informato al trattamento sanitario del minore è espresso o rifiutato dagli esercenti la responsabilità genitoriale tenendo conto anche della volontà della persona minore, in relazione alla sua età e al suo grado di maturità, e avendo come scopo la tutela della salute psicofisica e della vita del minore nel pieno rispetto della sua dignità.

Scarica qui la massima del provvedimento.

Le Sezioni Unite sul trasferimento di immobili in sede di separazione o divorzio

trasferimento immobile divorzioLe Sezioni Unite, con sentenza n. 21761 del 29 luglio 2021, a risoluzione di una questione di massima di particolare importanza, hanno affermato i seguenti principi di diritto: le clausole dell’accordo di divorzio a domanda congiunta, o di separazione consensuale, che riconoscano ad uno o ad entrambi i coniugi la proprietà esclusiva di beni mobili o immobili, o di altri diritti reali, ovvero ne operino il trasferimento a favore di uno di essi, o dei figli, al fine di assicurarne il mantenimento, sono valide in quanto il predetto accordo, inserito nel verbale di udienza redatto da un ausiliario del giudice e destinato a far fede di ciò che in esso è stato attestato, assume forma di atto pubblico ex art. 2699 c.c. e, ove implichi il trasferimento di diritti reali immobiliari, costituisce, dopo la sentenza di divorzio (che, rispetto alle pattuizioni relative alla prole e ai rapporti economici, ha valore di pronuncia dichiarativa) ovvero dopo l’omologazione, valido titolo per la trascrizione ex art. 2657 c.c., presupponendo la validità dei trasferimenti l’attestazione del cancelliere che le parti abbiamo prodotto gli atti e rese le dichiarazioni di cui all’art. 29, comma 1-bis, della l. n. 52 del 1985, mentre non produce la nullità del trasferimento il mancato compimento, da parte dell’ausiliario, dell’ulteriore verifica soggettiva circa l’intestatario catastale dei beni e la sua conformità con le risultanze dei registri immobiliari.

La S.C. dunque conferma che la previsione di un trasferimento è ben possibile nella separazione e nel divorzio e che il verbale d’udienza soddisfa pienamente il requisito della forma scritta, potendo essere direttamente trascritto presso la Conservatoria dei Registri Immobiliari.

In particolare è stato affermato che “del tutto incontroversa, nella giurisprudenza di questa Corte, è peraltro l’ammissibilità – sul piano generale, anche a prescindere dalla materia fiscale – della sola assunzione dell’obbligo di trasferire la proprietà di un bene, o altro diritto reale, con gli accordi di separazione o di divorzio. Sotto tale profilo, può anzi affermarsi che qualsiasi clausola che sia in grado di soddisfare gli interessi delle parti a regolare consensualmente – in quel particolare e delicato contesto costituito dalla crisi coniugale – gli aspetti economici della vicenda in atto, sia essa di mero accertamento della proprietà di un bene immobile, ovvero di cessione definitiva del bene stesso, o ancora di assunzione dell’obbligo di trasferirlo, è stata ritenuta egualmente ammissibile e valida dalla giurisprudenza di legittimità” e che “in tal senso, si è statuito, infatti, che è di per sé valida la clausola dell’accordo di separazione che contenga !’«impegno» di uno dei coniugi, al fine di concorrere al mantenimento del figlio minore, di trasferire, in suo favore, la piena proprietà di un bene immobile, trattandosi di pattuizione che dà vita ad un «contratto atipico», distinto dalle convenzioni matrimoniali ex art. 162 cod. civ. e dalle donazioni, volto a realizzare interessi meritevoli di tutela secondo l’ordinamento giuridico, ai sensi dell’art. 1322 cod. civ. (Cass. 17/06/2004, n. 11342)”.

Sotto diverso profilo viene anche precisato che “nella medesima prospettiva si pone l’affermazione secondo cui l’obbligo di mantenimento nei confronti della prole ben può essere adempiuto con l’attribuzione definitiva di beni, o con l’impegno ad effettuare detta attribuzione, piuttosto che attraverso una prestazione patrimoniale periodica, sulla base di accordi costituenti espressione di autonomia contrattuale, con i quali vengono, peraltro, regolate solo le concrete modalità di adempimento di una prestazione comunque dovuta (…) l’obbligo di mantenimento dei figli minori (ovvero maggiorenni non autosufficienti) può essere, per vero, legittimamente adempiuto dai genitori -nella crisi coniugale -mediante un accordo che, in sede di separazione personale o di divorzio, attribuisca direttamente -o impegni il promittente ad attribuire -la proprietà di beni mobili o immobili ai figli, senza che tale accordo (formalmente rientrante nelle previsioni, rispettivamente, degli artt. 155, 158, 711 cod. civ. e 4 e 6 della legge n. 898 del 1970, e sostanzialmente costituente applicazione della «regula iuris» di cui all’art. 1322 cod. civ., attesa la indiscutibile meritevolezza di tutela degli interessi perseguiti) integri gli estremi della liberalità donativa, ma assolvendo esso, di converso, ad una funzione solutorio-compensativa dell’obbligo di mantenimento. L’accordo in parola, comporta l’immediata e definitiva acquisizione al patrimonio dei figli della proprietà dei beni che i genitori abbiano loro attribuito, o si siano impegnati ad attribuire; di talché, in questa seconda ipotesi, il correlativo obbligo, è suscettibile di esecuzione in forma specifica ex art. 2932 cod. civ. (Cass., 21/02/2006, n. 3747; Cass., 23/09/2013, n. 21736, secondo cui tale pattuizione non è affetta da nullità, non essendo in contrasto con norme imperative, né con diritti indisponibili)”.

Scarica qui la sentenza integrale.

Emanato il Decreto Green Pass

green passEmanato ieri dal Consiglio dei Ministri il c.d. Decreto Green Pass.

Il Green pass – valido per chi abbia avuto almeno una dose di vaccino, abbia fatto un tampone negativo nelle 48 ore precedenti o sia guarito dal Covid nei sei mesi precedenti – servirà dal 6 agosto per:

🍝 accedere ai tavoli al chiuso di bar e ristoranti (mentre non sarà invece necessario per consumare al bancone, anche se al chiuso);

🎭 spettacoli aperti al pubblico, eventi e competizioni sportive;

🖼 musei, mostre e luoghi della cultura;

🏊🏻 piscine, centri natatori, palestre, sport di squadra, centri benessere, anche all’interno di strutture ricettive, limitatamente alle attività al chiuso;

🌭 sagre e fiere, convegni e congressi;

🎢 centri termali, parchi tematici e di divertimento ;

🏫 centri culturali, centri sociali e ricreativi, limitatamente alle attività al chiuso e con esclusione dei centri educativi per l’infanzia, compresi i centri estivi, e le relative attività di ristorazione;

💵 attività di sale gioco, sale scommesse, sale bingo e casinò;

✍🏻 concorsi pubblici.

👫💉💊Le disposizioni non si applicano ai soggetti esclusi per età dalla campagna vaccinale e ai soggetti esenti sulla base di idonea certificazione medica rilasciata secondo i criteri definiti con circolare del Ministero della Salute.

Cambiano anche i parametri per i “passaggi di colore” delle regioni legati al rischio Covid:

  • Zona Gialla con occupazione dei posti letto nelle terapie intensive pari al 10% e ospedalizzazione del 15%, con le conseguenti restrizioni già definite nelle misure passate;
  • Zona Arancione con occupazione dei posti letto nelle terapie intensive pari al 20% e ospedalizzazione del 30%, con le conseguenti restrizioni già definite nelle misure passate;
  • Zona Rossa con occupazione dei posti letto nelle terapie intensive pari al 30% e ospedalizzazione del 40%, con le conseguenti restrizioni già definite nelle misure passate.

🚊 Treni e trasporti pubblici non sono al momento soggetti al Green pass per far entrare i passeggeri.

💃 Le discoteche restano chiuse (e in prima battuta beneficeranno di un fondo da 20 milioni di euro come ristori).

⛔️Lo stato di emergenza è prorogato al 31 dicembre 2021.

Scarica qui il comunicato stampa del Presidente del Consiglio dei Ministri.

Riforma Cartabia del processo penale

Marta-Cartabia riforma processo penaleIl Consiglio dei Ministri ha approvato gli emendamenti proposti dal Ministro della Giustizia, Marta Cartabia, in relazione alla riforma del processo penale.

Scarica qui il testo integrale degli emendamenti approvati.

Le novità più importanti sono:

  • Prescrizione – Confermato lo stop alla prescrizione dopo la sentenza di primo grado (sia in caso di condanna sia in caso di assoluzione), ma introdotta una durata massima di due anni per i processi d’appello e di un anno per quelli di Cassazione (possibile una proroga di un anno in appello e di sei mesi in Cassazione per processi complessi). Decorsi tali termini, interviene l’improcedibilità, salvo per i reati imprescrittibili (puniti con ergastolo).
  • Processo penale telematico – Ampliamento dell’utilizzo del deposito di atti in formato digitale e di notifiche telematiche; rinvio a giudizio dell’indagato solo quando gli elementi acquisiti consentono una “ragionevole previsione di condanna”; rimodulazione dei termini di durata massima delle indagini rispetto alla gravità del reato; individuazione di meccanismo di priorità trasparenti e predeterminati, da indicare nei progetti organizzativi delle Procure e da sottoporre all’approvazione del Consiglio Superiore della Magistratura (CSM).
  • Iscrizione notizia di reato – In linea con il principio costituzionale della presunzione di non colpevolezza, la mera iscrizione del nominativo della persona nel registro delle notizie di reato non può determinare effetti pregiudizievoli sul piano civile e amministrativo.
  • Udienza preliminare – Previsione dell’udienza preliminare solo per reati di particolare gravità e estensione delle ipotesi di citazione diretta a giudizio; sentenza di non luogo a procedere quando gli elementi acquisiti non consentano una ragionevole previsione di condanna.
  • Appello – Positivizzazione del principio di inammissibilità dell’appello per aspecificità dei motivi; limitazione delle ipotesi di inappellabilità delle sentenze di primo grado (proscioglimento per reati puniti con pena pecuniaria e condanne a lavori di pubblica utilità).
  • Cassazione – Nuovo mezzo di impugnazione straordinario davanti alla Cassazione, per dare esecuzione alle sentenze CEDU; trattazione di regola scritta dei ricorsi, salvo richiesta di discussione.
  • Patteggiamento – Se la pena detentiva supera i due anni (c.d. patteggiamento allargato), l’accordo tra imputato e PM può estendersi alle pene accessorie e alla confisca.
  • Giudizio abbreviato – riduzione della pena di un (ulteriore) sesto, nel caso di mancata proposizione di impugnazione da parte dell’imputato.
  • Cambio di giudice/collegio – In caso di testimonianza acquisita con videoregistrazione, riassunzione della prova solo se ritenuto necessario.
  • Querela – Delega al Governo al fine di estendere la procedibilità a querela a specifici reati contro la persona e contro il patrimonio con pena non superiore nel minimo a due anni, salva la procedibilità d’ufficio, se la vittima è incapace per età o infermità.
  • Pene Sostitutive – Le nuove pene sostitutive (detenzione domiciliare, semilibertà, lavoro di pubblica utilità e pena pecuniaria) saranno direttamente irrogabili dal giudice della cognizione, entro il limite di quattro anni di pena inflitta. E’ esclusa la sospensione condizionale.
  • Particolare tenuità del fatto – Delega al Governo per estendere l’ambito di applicazione della causa di non punibilità, di cui all’articolo 131 bis c.p., ai reati puniti con pena edittale non superiore nel minimo a due anni.
  • Messa alla Prova – Delega al Governo per estendere l’ambito di applicazione dell’art. 168 bis c.p. a specifici reati, puniti con pena detentiva non superiore a 6 anni, che si prestino a percorsi di riparazione; potrà essere proposta anche dal PM.

Scarica la bozza del fascicolo emendamenti e gli emendamenti approvati (AC 2435).