Il Garante per la protezione dei dati personali in questo periodo di emergenza epidemiologica ha intensificato l’adozione di provvedimenti, comunicati e audizioni.
E’ innegabile infatti che la problematica del Coronavirus coinvolga particolari categorie di dati (i c.d. dati sensibili) e in particolar modo i dati relativi alla salute.
Accanto alla necessità di tutela di questi dati vi è anche la necessità di protezione dei cittadini.
Spesso questi due diritti incontrano momenti di frizione, con conseguente necessità di contemperare le due esigenze.
Sul sito del Garante sono stati pubblicati, in maniera organizzata:
– provvedimenti, comunicati, audizioni, interventi, interviste e altri documenti;
– le principali disposizioni adottate in relazione allo stato di emergenza epidemiologica da Covid-19 aventi implicazioni in materia di protezione dei dati personali.
Tra questi anche la lettera del garante al Ministro della Giustizia sul processo penale da remoto.
Le pagine sono in costante aggiornamento.
Clicca sopra per accedere direttamente al sito del garante e visionare il materiale.
Categoria: Diritto penale
Non costituisce reato l’offesa in una videochat
Con la sentenza della V sezione penale n. 10905 del 31.3.2020 la S.C. di Cassazione ha affermato che l’offesa rivolta tramite comunicazione telematica diretta alla persona offesa, alla presenza di altre persone nell’ambito di una chat, integra non già diffamazione, bensì ingiuria aggravata dalla presenza di più persone, fattispecie non più prevista dalla legge come reato, a seguito della depenalizzazione intervenuta tramite il D.lgs. n. 7 del 15.1.2016.
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Appropriazione indebita di file informatici
Integra il delitto di appropriazione indebita la sottrazione definitiva di file o dati informatici attuata mediante duplicazione e successiva cancellazione da un personal computer aziendale, affidato all’agente per motivi di lavoro e restituito formattato, in quanto tali dati informatici – per struttura fisica, misurabilità delle dimensioni e trasferibilità – sono qualificabili come cose mobili ai sensi della legge penale.
E’ quanto stabilito dalla S.C. di Cassazione, Sezione II penale, con sentenza n. 11959 del 10.4.2020.
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Le Sezioni Unite sulla partecipazione dell’indagato al riesame
E’ stata depositata la sentenza delle Sezioni Unite n. 11803/2020 in tema di partecipazione all’udienza di riesame della persona sottoposta a restrizione delle libertà personale.
E’ stato sancito che – per l’esercizio di tale diritto – l’indagato/imputato deve farne espressa richiesta nella richiesta di riesame della misura cautelare, ovvero con istanza separata, ma in tempo utile per poterne organizzare la traduzione in Tribunale.
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Riforma intercettazioni: le osservazioni dell’Unione Camere Penali
Il decreto legge 30.12.2019 n. 161 in materia di intercettazioni è stato convertito in legge con modificazioni.
In questa sezione è possibile scaricare:
– la relazione del Servizio Studi della Camera dei Deputati (in cui è possibile leggere il testo del decreto legge);
– le osservazioni della Giunta dell’Unione delle Camere Penali.