In tema di notifiche a mezzo posta elettronica certificata, la S.C. di Cassazione, Sezione III Civile, con ordinanza 12.5.2020 n. 8815, ha dichiarato che le firme digitali CAdES e PAdES sono da considerarsi equivalenti, anche se con diverse estensioni (.pdf o .p7m) e devono pertanto ritenersi entrambe ritenute valide ed efficaci anche nel processo di cassazione, senza eccezione alcuna (sul punto vedasi anche Cass. Sez. Unite sentenza n. 10266 del 27.4.2018).
E accanto a ciò, in applicazione del principio già più volte ribadito anche in relazione alle notifiche cartacee, la Corte ha altresì affermato che “l’irritualità della notificazione di un atto a mezzo di posta elettronica certificata non ne comporta la nullità se la consegna dello stesso ha comunque prodotto il risultato della sua conoscenza e determinato così il raggiungimento dello scopo legale (Sez. Unite, Sentenza n. 23620 del 28/09/2018, Rv. 650466 – 02; fattispecie relativa alla mancata indicazione, nell’oggetto del messaggio di PEC, della dizione “notificazione ai sensi della L. n. 53 del 1994”)”
Più in generale, dunque, anche per le notifiche a mezzo PEC opera il principio della sanatoria della nullità se l’atto ha raggiunto il suo scopo, ex art. 156 co. 3 c.p.c. (Cass. Sez. Unite, Sentenza n. 7665 del 18.4.2016).
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